Francesca Crescentini meglio nota come Tegamini, è una star della rete, nota soprattutto per i suoi #librinitegamini.
Il suo blog e il suo profilo Instagram sono molto seguiti, quando parla di libri, quando fa parlare i pupazzi, quando racconta della sua vita, quando parla di prodotti che le vengono presentati dalle agenzie in qualità di testimonial, quando esce e quando racconta e si racconta davanti al caffè, a casa, nella sua ormai famosa vestaglia.
Io la seguo da tempo e devo dire che, talvolta, sono rimasta un po’ perplessa proprio di fronte a questo suo parlare meno di libri e più di prodotti vari.
Così tra il curioso e il perplesso l’ho incontrata a Vigevano durante una presentazione sul tema della traduzione.
Eh sì ….traduzione perché Francesca con grande professionalità di “lavoro” fa la traduttrice.
E’ arrivata con il marito (amore del cuore) e con il figlio (tatone) e subito sono stata colpita dal suo sguardo limpido, attento, sereno. Ha parlato con estrema professionalità di come svolge il suo lavoro di traduttrice, del suo metodo di lavoro e del suo percorso scolastico e lavorativo.
Il suo raccontarsi mi ha fatto capire molto di lei e ne sono rimasta colpita in modo davvero positivo.
“Sono una traduttrice che vuole essere il più invisibile possibile, non credo che il traduttore debba trasmettere un suo stile, o fornire una riverniciatura al pezzo. Quanto più sono invisibile quanto più mi sto adattando allo scrittore, è la voce dell’autore che deve uscire”
Cosa è più difficile rendere nella traduzione? Il lessico si può risolvere, la parlata è la parte più complessa, perché è la peculiarità dell’autore, del suo modo di raccontare. La scrittura deve sostenere quello che succede, ma è ancora più difficile dar voce a personaggi ai quali non succede nulla, ma hanno una loro caratteristica da rendere, da far passare al lettore”
Quanto è importante il lavoro del redattore? Io cerco di presentare un lavoro che possa reggere, che può andare in stampa, ma il confronto con il redattore è importante per rendere al meglio soprattutto alcuni passaggi che magari possono non risultare fluidi. Quando si è dentro ad un libro si perde un po’ l’obiettività, si vive nel “mondo” dello scrittore. E’ importante il revisore che ti fa riflettere su una certa parola, sul termine, su come “suona” la frase in italiano.
Come rileggi quello che scrivi? Sempre ad alta voce, soprattutto i dialoghi perché solo così sento il suono delle parole e capisco se le persone davvero parlano così.
Come riesci a far combaciare il tuo lavoro di traduttrice con quello di influencer? Non è facile perché ora sono come due lavori entrambi a tempo pieno. Da un punto di vista pratico potrei anche vivere di quello che è “attività sulla rete”, ma io voglio continuare a svolgere il mio lavoro, mi piace, è nelle mie corde. Certo sul lato web sono più selettiva e parlo solo di quello che sento in linea con il mio stile. E credo che questo sia importante perché altrimenti risulterei non spontanea. Io non leggo i comunicati stampa, rendo il prodotto/messaggio come lo sento e lo dico chiaramente quando mi vengono proposte delle collaborazioni”.
A proposito di voce…… Durante tutto l’incontro e anche quando abbiamo chiacchierato, Francesca aveva una voce diversa da quanto parla nelle stories. Il suo raccontarsi mi ha fatto capire molto di lei e ne sono rimasta colpitia in modo davvero positivo. La sua voce, è un personaggio, il personaggio che si è creata nel mondo del web.
Ha saputo con grande professionalità far parlare una donna che sì esprime e presenta di tutto, ma che lo fa con uno stile unico, riconoscibile e non replicabile. Il suo profilo ha una programmazione editoriale, è studiato e molto.
E’ emersa una Francesca molto colta, che conosce e ha letto di tutto e che realmente ha voglia di trasmettere la sua passione per i libri, che peraltro è nata in giovanissima età.
Insomma dal virtuale al reale ….una gran bella scoperta!