Credo molto nella collaborazione, nel condividere e nello spirito di lavoro di gruppo. Quando seleziono le persone per il mio lavoro, bado molto alla capacità di essere in grado di lavorare in team e di credere nella squadra, negli obiettivi comuni.
Quando ho scoperto Biplane Edizioni (su segnalazione di una mia amica che si era imbattuta nel profilo Instagram) sono andata ad informarmi, incuriosita dal loro “manifesto”. Sono stata così colpita proprio dalla voglia di lavorare insieme che caratterizza l’attività delle fondatrici. E, alla faccia della competizione tra donne, dietro questa nuova casa editrice ci sono proprio solo donne!
Motivo in più che mi ha spinto ad intervistarle! Da non sottovalutare poi il fatto che amano i gatti!
Non ci foto delle donne che hanno dato vita a questo progetto editoriale, perché la loro scelta è quella di far parlare i libri, il lavoro, almeno in questa prima fase.
Nel sito si legge Biplane Edizioni® nasce dalla “follia” consapevole di due donne… Ci raccontate di più di queste due donne? Le due donne che hanno dato vita al progetto sono Clara e Patrizia, ci siamo incontrate un po’ per caso, seguendo un progetto comune. Da lì, poi, cominciando a lavorare insieme l’idea della Biplane ha preso forma. A bordo è salita anche Lara, legata da amicizia trentennale e la prima, ad essere oneste, ad aver avuto a venticinque anni il desiderio di aprire una casa editrice.
Siamo degli anni 70, abbiamo background diversi: Clara è giornalista, Patrizia e Lara provengono dalla vita aziendale. Tutte lettrici onnivore, appassionate dal mondo editoriale e abbiamo speso gli ultimi anni a crearsi competenze e a formarsi nel mondo della letteratura.
Come è nata l’idea della casa editrice, soprattutto in un periodo come questo nel quale l’editoria sappiamo non essere un gran “business”? Francamente non c’è un momento preciso. Forse l’idea è sempre stata lì. Ad un certo punto è venuta alla luce. Si sono verificate le condizioni per osare. Abbiamo lavorato mesi per creare delle basi solide, per dare tempo a tutti gli innumerevoli tasselli che compongono il corpo di una Casa Editrice seria di poter assumere la loro forma adeguata e di prendere il giusto posto in quello che è un vero e proprio disegno. Un “puzzle”. Un perfetto, affascinante ma anche molto impegnativo, “gioco” di squadra. Non abbiamo avuto fretta, né ne abbiamo tuttora (amiamo lavorare privilegiando “il fare bene”, amiamo “sfornare” prodotti curati in tutti i dettagli) nel presentarci e consegnare i nostri libri al mondo. Abbiamo aspettato arrivassero i manoscritti “giusti” per cominciare a “volare”. Tempi adeguati per il business? Francamente non crediamo ci sia una regola da seguire valida per tutti. In certe tipologie di lavoro come la nostra, dove è in gioco l’umano e la creatività, conta tanto il coraggio, la passione, l’intuito, la determinazione e perché no, anche quel pizzico di “follia” che è tipica di tutti i lavori creativi… Come dice il nostro primo libro “di terra, di mare, di cielo” di Barbara Cobianchi: “Dicono che sia coraggio, quella spinta a cambiare, a saltare nel vuoto, se serve. Lo chiamano coraggio perché è roba da pochi. I tanti, gli altri, non deviano mai dalla strada maestra. (…) non è una questione di coraggio, ma di paura: è la paura di svegliarsi vecchi senza aver fatto un passo avanti in tutta la vita, non un passo giusto per non compierne uno sbagliato. Ed è una paura così grande, che per non sentirtela addosso saresti capace di volare.” I sogni non vanno tenuti nel cassetto ma vissuti!
Oltre a voi avete collaboratori, di cosa si occupano? Interne alla Biplane ci siamo solo noi. Ma collaboriamo con un team esterno di professionisti in modo stabile per dare alle nostre pubblicazioni l’identità scelta: Niccolò Pizzorno illustra le copertine, Marco dello studio Creati-va realizza la gabbia grafica, poi abbiamo chi impagina. Siamo distribuite da DirectBook. Di tutte le fasi preliminari alla stampa e quelle successive alla stampa ci occupiamo noi tre: selezione manoscritti, editing, promozione, ecc. Il cuore delle attività è tutto svolto all’interno della CE.
Il vostro “manifesto” è una garanzia dei vostri intenti, ci raccontate meglio? Con piacere! Vogliamo raccontare storie, impastate di vita e che facciano pensare, immaginare, viaggiare, scoprire. Vogliamo raccontare storie che tolgano pesantezza e restituiscano leggerezza, intesa alla Italo Calvino (“(..) che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”). Il nostro primo libro parla di amore di famiglia non tradizionale, il secondo di rivoluzione e fragilità umana. Il terzo… toccherà un argomento molto controverso.
Cerchiamo voci, storie, stili, punti di vista. Abbiamo bisogno di autori che liberamente esprimano chi sono e in cosa credono. Solo così il mondo diventa vario, vitale e veritiero. Desideriamo fortemente che i nostri libri durino nel tempo lasciando qualcosa (un’emozione, un ricordo, una frase sottolineata, un linguaggio nuovo, un’immagine, una sensazione). Investiremo su emergenti: l’obiettivo è che almeno il 50% delle nostre pubblicazioni siano sempre rappresentate da esordienti.
Cosa fate nel vostro tempo libero? Non sappiamo come sia possibile ma, nonostante tutto, leggiamo!
Oltre ai vostri libri, cosa state leggendo in questo periodo? Io (Patrizia) sto leggendo “I Romagnoli ammazzano il mercoledì” edito da Las Vegas edizioni, una casa editrice che mi intriga molto e che conoscevo solo a distanza. Cerco sempre di leggere editori indipendenti. Io (Clara) sto leggendo “Un complicato atto d’amore” di Miriam Toews edito da Marcos y Marcos. Lara sta leggendo “Una bambina da non frequentare” edito da L’Orma.
Avete qualche nuovo progetto al quale state lavorando? Stiamo lavorando all’editing di un romanzo di un autore segnalato al Calvino e al noir di un autore di soli vent’anni. Stiamo per mandare in stampa il secondo romanzo e lavorando intensamente alla promozione del primo. Stiamo selezionando il romanzo straniero per il 2020…. Insomma non ci si annoia! No, per nulla J. Ci mettiamo impegno, passione e sguardo lungimirante in quello che facciamo. Detto in quattro parole: periodo bellissimo e impegnativo!!
Supponendo che vi legga un autore emergente, perché, a vostro avviso, dovrebbe scegliere proprio voi? Perché ci mettiamo passione, professionalità e cura. Perché cerchiamo di dare corpo alla sua voce e poi facciamo ogni sforzo perché venga ascoltata. Perché non abbandoniamo l’autore a se stesso dopo la pubblicazione. Perché lavoriamo seriamente ma anche con grande umanità, sempre nel massimo rispetto di tutti. Perché abbiamo chiaro in mente dove vogliamo arrivare. Tutto quello che stiamo costruendo è curato nel minimo dettaglio e in linea con chi siamo e in cosa crediamo.
mi sembrano toste queste tre signore – dire donne mi sembra riduttivo e maschilista – Molto interessante è il loro percorso e mi pare abbiano idee chiare.
Ciao! Sì davvero. sono donne in gamba e stanno lavorando sodo per i loro obiettivi, mi sono piaciute un sacco!
Anche a me è sempre piaciuta l’idea di farmi editore. Ora, con l’età, mi piacerebbe pubblicare sulla carta roba di valore scritta con caratteri grandi.
Perchè anche i vecchi possano leggere senza occhiali.
Angela sai che sarebbe proprio una bella idea!