Un incontro fortuito, da una amica comune, così ho conosciuto Letizia Vaioli, insegnante di matematica che ha creato la pagina Facebook @Buongiorno Matematica.
Abbiamo chiacchierato e riso così tanto che dopo un pomeriggio ci sembrava di esserci conosciute da sempre.
Cosa ti ha spinto ad aprire la tua pagina FB? Mi è sempre piaciuto scrivere ma non pensavo che diventasse un’attività così centrale nella mia vita. Non mi dispiaceva l’idea di mettermi in gioco su un terreno di competenza dei miei ragazzi, l’ho visto come un elemento di condivisione capace di attenuare il distacco generazionale tra me e loro. È venuto tutto da sé, ho suonato la tastiera come un pianoforte senza sapere esattamente che armonia venisse fuori. Tra l’altro, devo dire che all’inizio era un pianoforte abbastanza stonato! Devo ringraziare i primi, pochissimi lettori che si sono imbattuti nei miei post. Mi hanno scritto per dirmi di continuare, io non ero abituata a comunicare con persone così lontane da me e i loro messaggi sono stati preziosi.
Un anno fa, poi, ho aperto il blog e c’è stato un secondo momento di svolta. È nato un vero progetto che segue per filo e per segno le mie inclinazioni, i miei sbalzi di umore, i miei sogni e la mia inquietudine nascosta. Perché chi è quieto, si sa, di solito non scrive. È un legame difficile da raccontare, qualcosa che trova spazio nelle sfumature dei nostri pensieri e che spesso non sappiamo descrivere, quasi una sensazione secondaria che poi diventa prevalente.
Quanto e come è nata la tua passione per la scrittura, che unisce arte e numeri? Oltre che scrivere mi è sempre piaciuto pensare e ho una natura abbastanza solitaria; la combinazione di questi due fattori mi ha portato spesso a perdermi in mondi interiori completamente miei; spazi che custodisco gelosamente e in cui può succedere qualsiasi cosa. La matematica si presta moltissimo all’idea di mondo parallelo, la scrittura anche. L’arte, invece, è entrata nella mia vita in tempi abbastanza recenti, sono sempre stata lenta!
Qual è la frase più bella che ti hanno detto i tuoi alunni? A volte mi fanno arrabbiare, certo, ma hanno su di me un effetto terapeutico perché, senza saperlo, riportano le cose nella giusta prospettiva.
Quelle che io preferisco, però, sono le cose non dette o almeno non dette direttamente. Una volta, tanti anni fa, un mio collega trovò un commento su un sito internet in cui una nostra studentessa comune parlava di me. Diceva delle cose belle in riferimento al fatto che avevo dato tra i compiti delle vacanze dei CD musicali da ascoltare, le era piaciuto il rapporto che si era instaurato e voleva portarlo come esempio positivo. Non le ho mai detto che avevo letto quel commento, ho lasciato che fosse una cosa sua.
Un’ altra cosa che mi piace moltissimo è l’atmosfera che si crea in classe qualche volta durante le spiegazioni. Adoro il silenzio che cade all’improvviso, gli occhi concentrati che si scordano dei cellulari, gli sguardi luminosi nel momento della comprensione. Quando questo succede siamo sulla navicella, lontani dal mondo. Dopo qualche minuto atterriamo e tutto torna come prima: panini, voci, cellulari. Ma siamo tutti più contenti, io per prima.
Si dice che le insegnanti di materie scientifiche siano “fredde”, mentre la tua emotività è disarmante. Sì sono molto emozionale e porto il sentimento in ogni cosa che faccio.
Anche la mia razionalità è pervasa di sentimento. Quando scrivo sono molto concentrata, entro in una forma di rapimento da cui non so uscire finché non ho finito. Mi chiedo spesso se sono io a scrivere i racconti o, seppure, siano loro a scrivere me. Mi succede spesso di commuovermi e di piangere.
Come ti rapporti con le tue bimbe (Letizia ha due figlie ragazzine). Loro sono abituate a vedermi scrivere e a lasciarmi quello spazio vitale. Ogni tanto leggono qualcosa ma, devo dire, gli interessa assai poco! Meglio così, la loro indifferenza sull’argomento mi riporta in una dimensione di normalità.
Quello che mi fa piacere, invece, è che vedano il modo in cui proteggo la mia passione.
Hai un sogno nel cassetto? Sì certo, è quello di continuare a sognare.
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Sottolineando
– Una passione che è diventata una realtà di successo che ha permesso a Buongiorno Matematica di diventare un riferimento per amanti dei numeri e dell’arte. Letizia è ormai così richiesta dalle case editrici per libri scolastici che ormai fa quasi due lavori.
– Letizia ha saputo individuare una nicchia di mercato ben caratterizzata e continua a produrre contenuti di valore.
– Realizzarsi e farsi vedere realizzati ai figli è un modo che può trasmettere fiducia
– La matematica può essere spiegata a tutti e capita da tutti, occorre il giusto metodo.