Chiara Beretta Mazzotta: io la definisco la guru del mondo editoriale.
L’ho conosciuta durante un corso, da subito mi aveva colpito il suo modo di essere diretta, di andare al punto, di dire verità anche scomode.
Chiara possiede una energia e una determinazione invidiabili, l’ho ascoltata più volte nelle sue presentazioni, su IG, ad alcuni convegni…sempre sul pezzo, nel vero senso della parola.
Se non la conosci, ma ne dubito, dal suo sito Bookblister potrai imparare tutto quello che riguarda il mondo dell’editoria: come pubblicare, dove, con chi, come promuovere un libro e tanto altro. E poi Chiara parla e scrive sempre con numeri ed esempi concreti alla mano e questo, per me che ho una formazione scientifica, è di estrema rilevanza.
Ti lascio al sito, ai suoi podcast e alla sua trasmissione Libri a colacione per documentarti, qui invece potrai leggere una chiacchierata più informale che abbiamo fatto proprio oggi.
Aggiungo che io quando penso a lei la vedo come “la Montemagno dell’editoria”!
Dove ambienteresti una tua foto che ti rappresenti? Una in cui non mi si vede! Non amo le foto. Ma quella del profilo in cui sbuco dai libri… rende bene l’idea
Chiara Beretta Mazzotta come si auto definirebbe? Una che ci mette impegno.
Ti mostri sempre in video e sei molto a tuo agio, ci lasci qualche consiglio per imparare a essere più “sciolti”?In realtà sono timida e mediamente insicura. Basterebbe essere me quando parlo in video o partecipo a un evento… sono parecchio agitata ma, per motivi misteriosi, non traspare. Vince la voglia di condividere ciò che mi interessa.
Il trucco per essere, anzi, per apparire sciolti? Concentrarsi meno sulla propria faccia e tanto su ciò che si dice. Essere preparati. Avere dati, schemini, scrivere il discorso… “Fare i compiti” aiuta a sentirsi meglio, sempre!
Quanto i social ti hanno aiutato nella tua crescita professionale? La rete tantissimo (tutto nasce con il blog). I social altrettanto. Comunicare nel modo giusto significa poter lavorare, trovare i clienti, e permette di definire il proprio profilo. La gente sa cosa aspettarsi e ti “conosce” prima di conoscerti. Non è poco. Ma senza una web agency che costruisce anche un sistema efficiente – sito, blog, contatti – non bastano i social.
Qual è la domanda che ti viene posta più spesso e alla quale non vorresti rispondere? Ma se lavoro al mio testo poi riesco a pubblicarlo? Non è che non vorrei rispondere. Non posso! Dovrei avere il dono della premonizione. Non posso sapere come lavorerà l’autore al suo testo. Io spero bene. Perché non lavoro per valutare ma per vedere i libri in libreria!
Il tuo peggior pregio e il tuo peggior difetto La competenza sociale. Sono ansiosa e pignola, per questo spesso ritardo le consegne.
Qual è il progetto/trasmissione/autore del quale sei più orgogliosa? Non sono progettata in questo modo! Non riesco mai a fermarmi e a dire wow. L’orgoglio sono le mail degli autori che esultano per la proposta di pubblicazione, le lacrime, dei vocali che mi fanno commuovere. Alcuni abbracci. Sono orgogliosa di metterci la faccia. Di non aver mai rinunciato a dire ciò che penso per paura di perdere un lavoro.
Ci descrivi una tua giornata tipo? Come fai a leggere, lavorare, stare sui social e fare la madre? Mi alzo presto. Tra le 5 e le 6. Tre volte la settimana corro. Quando non lo fa il santo che ho sposato, accompagno mia figlia a scuola. Due passi con il cane e poi agenzia. Ho una assistente che gestisce i contatti con gli autori. Rispondere alle mail, occuparsi della contabilità, richiede una marea di tempo.
Sui social magari dai l’impressione di esserci sempre. Ma è impossibile! Se lavori, lavori. Ma il tempo va ritagliato. I social li programmo più che posso. Il resto dei contenuti lo produco in tre momenti: prima di lavorare, nella pausa pranzo, la sera. I contenuti arrivano da sé: mail delle persone, messaggi degli autori. Se parli di ciò che fai, devi solo selezionare gli argomenti.
Per quanto riguarda il mio lavoro: la mattina leggo/valuto/edito. Stacco anche i telefoni. Nel pomeriggio incontro gli autori e leggo. La sera leggo ma testi pubblicati (per la radio).
Mia figlia ed io parliamo, ci raccontiamo tante cose, molte storie, cantiamo, vediamo i film, andiamo al parco… ma i figli non hanno bisogno solo della mamma! Vittoria ha un papà speciale, una nonna super, un cane-sorella, compagne e amiche e insegnanti… c’è una rete. Ed è preziosa.
A proposito tua figlia legge? Sì. Va in una scuola con una biblioteca meravigliosa. In casa ha tanti libri. Nessuna pressione. Se smetterà, smetterà. La lettura si perde, si riprende… non è quanto leggi ma cosa ti succede dopo che lo hai fatto a contare.
Sei una mamma apprensiva o la lasci sperimentare? Mia figlia ha avuto un brutto incidente quando era molto piccola. Da allora non sono affatto apprensiva perché abbiamo superato tante prove. E non vale la pena tarpare le ali a chi ami.
Hai mai provato a importi di stare senza social/internet? Sì. Dura poco. Ma cerco di stare sui social con costrutto. Seguo solo persone che condividono dei contenuti. Se fai questa scrematura eviti di “bruciare ore” facendo zapping tra i profili inutili. Non è poco!
Andrai in vacanza, dove? E cosa è per te vacanza? Sì, ad agosto. La vacanza è sacra! Essere “vacanti” e non avere scadenze è fondamentale. Amo “perdere tempo” e perdermi nei miei interessi, durante l’anno posso farlo con minore leggerezza.
sempre incuriosito da questa persona. Dovrò trovare il coraggio di contattarla.
Le risposte sono in linea col personaggio pubblico delle sue presentazioni
Felice serata
Io l’ho conosciuta personalmente, sì lei è davvero come si vede nel suo “essere in pubblico”, diretta, sincera e anche se talvolta può risultare dura, dice con trasparenza quello che pensa. Ha un team attento e che lavora sodo! Prova a contattarla! Un abbraccio e….in bocca al lupo
SICURAMENTE la signora Mazzotta ha il coraggio di presentare il mondo editoriale per cio’ che e’. Una babele di aspiranti scrittori sommata ad una babilonia di case editrici e di intermediari, a vario titolo definiti. Una pletora di concorsi ed un’orda selvaggia di concorrenti. Una corsa pretenziosa e presuntuosa, spesso, di “geni incompresi” a caccia di visibilita’, successo, fama e quattrini. I soliti pochi “eletti” osannati ed invidiati. Sono quelli che vendono, in testa alle classifiche. Con poltrona fissa ai talk show televisivi.
Libro come oggetto, o feticcio, reso “prezioso” dal nome di colui che lo ha scritto, naturalmente blasonato e strombazzato dai mass media.
UN PANORAMA IN FONDO SQUALLIDO E miseramente consumistico, dove le “fiere del libro” diventano facilmente il Black Friday della carta stampata.
EPPURE SCRIVERE DAVVERO “QUALCOSA” serve a chi lo fara’ e a chi lo leggera’, se mai potra’ farlo. Per DE – OGGETTUALIZZARE IL LIBRO servono persone che amino davvero scrivere ed altre che desiderino davvero leggere. Per comunicare e per imparare. Senza chiasso e senza baldoria. Libri come occasioni dello spirito: questa parola impronunciata ed innominata.!
PROFESSIONISTI (spero appunto la signora Mazzotta) che intendano quanto sopra. Se il libro si riduce a gadget colorato prescritto dalla moda, finira’ totalmente. Non potendo competere con gli altri feticci commerciali, piu’ facili, piu’stuzzicanti ed appaganti nell’immediato. In fondo leggere costa sempre un pochino di fatica, fosse anche il manuale di Nonna Papera…