Florencia è una giovane donna che ho conosciuto attraverso i social, in particolare grazie ad Instagram.
Le mie interviste, some sempre, hanno lo scopo di far conoscere belle persone, che possano essere d’esempio e di stimolo. Difficile descrivere Florencia, la parola che prima mi viene in mente è VULCANO di idee e di energia.
Credo che molti che ci leggeranno ti conoscano già, ma facciamo finta che qualcuno non ti abbia letto o ascoltata, cosa vorresti dire di te? Sono una trentenne, una extracomunitaria nata in Argentina e cresciuta in Italia. Ecco che già la mia vita mi ha portato ad avere un approccio internazionale e multiculturale, da sempre mi interessa tutto quello che succede al di fuori.
Credo di essere una persona multi potenziale, ho diverse aspirazioni, attitudini, velleità e cerco di coltivarle tutte, anche facendo cose diverse tra loro.
Ora dopo una carriera digital nei beni di lusso e nella moda ho sposato la libera professione e cerco di fare tutto quello che mi piace, facendone un lavoro.
Nasco come linguista, sono una traduttrice e interprete, autrice per i mezzi sui quali porto il mio contributo. Speaker radiofonica e di podcast, mi piace recitare e vorrei sviluppare questo aspetto. Ho condotto vari eventi in radio e dal vivo. E se ti dicessi che sono una saltimbanco?
Hai lavorato per anni in azienda, cosa ti ha spinto a cambiare e a diventare come hai detto una libera professionista? Rimpianti? Nella vita da dipendente, mi sembrava di vivere la vita di qualcun altro, avevo un ruolo interessante, ma più cresci in ambito aziendale meno creativo e più strategico diventa il tuo lavoro. Ero così passata dal creare eventi, iniziative, idee, a dover riportare al board, a gestire persone. E poi il lavoro toglieva tempo alle altre cose che volevo fare, non riuscivo più a cantare, a occuparmi di altro come influencer o come autrice, o creatore di contenuti, non riuscivo più nemmeno a tradurre.
Ero io che alla fine mi trovavo in mezzo tra il lavoro e la non felicità, così ho fatto il salto passando a freelance, pur mantenendo alcune consulenze in ambito digital e creativo, ma non è più la totalità del mio lavoro.
Rimpianti non ne ho. L’unica domanda che mi pongo è relativa alla stabilità economica, ora c’è più precarietà e instabilità e questo è l’unico motivo per cui forse mi chiedo se sono sicura della strada che ho intrapreso. Ma ne ho giovato in salute, soddisfazione e in felicità.
I tuoi contenuti su Instagram sono sempre molto reali e sentiti, io personalmente apprezzo la tua sincerità e spontaneità. Ricevi critiche per questo tuo approccio? Sai che non ne ho ricevute, anzi ricevo commenti di empatia e sorellanza. Io da quando esisto e anche sui social ho sempre mantenuto una grande autenticità, non ho mai finto per nessun motivo, mai ho detto qualche cosa che non sentivo mio, né nelle stories, né in collaborazioni con aziende. Ho sempre cercato di essere molto autentica e non ho un approccio aggressivo, anche se resto molto salda su alcuni principi.
In generale anche se ricevessi critiche continuerei a fare come faccio, è l’unico modo che conosco per essere on line e off line.
Cosa di piace maggiormente della tua attuale esperienza a Radio Popolare? L’avere ampio margine di manovra sia dal punto di vista autoriale che di conduzione. Ho carta bianca sui contenuti e raramente il direttore editoriale ha sollevato obiezioni.
Questa ampia libertà non l’avrò da nessuna parte e di questo sono davvero grata a questa radio. In questa autonomia c’è anche una certa fatica, sia per la raccolta di contenuti che per la parte di regia, perché lavoriamo in auto regia, ho dovuto infatti imparare anche la parte tecnica. Questa libertà è la mia cifra preferita.
Sei multitasking e riesci a fare tantissime cose tutte insieme e bene. Dove trovi tutte le energie? Ci racconti una tua giornata tipo? Più che altro è una questione di approccio mentale, sono nata così, non posso essere diversa. Lo sono da sempre e in più dormo poco, ogni stress sia positivo che negativo si ripercuote sul mio sonno. Così ho tante ore a disposizione! E poi tutto quello che faccio o lo faccio con slancio o non lo faccio.
Una giornata tipo non esiste davvero. Le uniche cose al di là della quarantena, che si ripetono nelle mie giornate sono l’ora al giorno in studio radiofonico per la diretta e un paio d’ore in redazione. E poi dipende se ho lavori di scrittura e lo faccio a casa o al co- working, o se viaggio sia per passione che per lavoro.
Negli ultimi 3 anni non ho mai avuto giornate uguali tra loro e questo mi piace e mi conforta, odio la routine e la rifuggo.
Siamo tutti in quarantena e impossibilitati a viaggiare, cosa hai più voglia di fare pensando di tornare alla “normalità”? Sono privilegiata e posso stare a casa tranquilla, son fortunata. Certo per una viaggiatrice come me è doloroso non poter viaggiare, ho dovuto rinunciare a numerosi viaggi, avrei dovuto essere ora in Albania e a Berlino tra un paio di settimane. La prima cosa che farò è programmare i prossimi viaggi, uno al mese è il mio obiettivo, tra lavoro e piacere.
In questo periodo l’offerta di lezioni, dirette, e varie su Instagram e Facebook è altissima. Io personalmente faccio fatica a scegliere. E tu cosa ne pensi a questo proposito? Ne ho anche parlato nelle stories e mi sono domandata quali fosse il mio ruolo in questo contesto. Io non sono nessuno per giudicare chi come me si trova a casa e ognuno ha tutto il diritto di reagire come crede a questa cosa. Io non ho mai amato la sovra esposizione, poco rispettosa e fuori luogo. Voglio creare contenuti se mi va, quando mi va e nelle modalità che mi sento di fare. In radio cerco di offrire soluzioni con letture e opinioni che sono meritevoli di ascolto E la mia presenza diretta sui social c’è solo quando me la sento. Talvolta non ci sono affatto altri giorni faccio anche 25 storie e parlo di tutto anche di videogiochi che sto facendo.Ho deciso di perdonarmi e di fare quello che mi sento senza avere l’ansia da prestazione.
Ci sono temi che ti stanno più a cuore di altri, ce ne parli? Io credo soprattutto ai contenuti di valore, dalla crema viso che scelgo a come mi vesto, dalla serie tv, tutto ha per me un minimo di narrazione, ma con senso. Mi interessa il tema sociale del terzo settore, la tematica migratoria, il femminismo (potete seguire il suo podcast “Ordinary girl” ) la questione di genere, l’ambiente.
Non potrei essere presente in rete e in radio senza questi temi, il mio resta un approccio pop, non tanto divulgativo quanto di infotainment. Non mi interessa, per contro, parlare di quello che non ha un suo significato e detesto fare polemiche o gossip.
Hai qualche sogno nel cassetto? Continuare a fare quello che sto facendo già, meglio e poi mi piacerebbe seriamente avere qualche chance nel mondo della recitazione, film o serie televisiva.
José…come è cambiata la tua vita con i bisogni di questo stupendo quadrupede? José è in casa da quasi due mesi e ha 4 mesi, quindi dato il periodo la vita è cambiata, ma in un certo senso non è cambiata affatto. Certo per me e filarino (il fidanzato) ora è un appiglio fortissimo che ci fa stare bene e ci da una parvenza di normalità e di gioia.
Come sei arrivata da occuparti di “Atlante delle donne”? Avevo già collaborato con add editore in varie situazioni e avevo fatto presente che sono traduttrice. Così quando mi hanno chiamando dicendo che avevano questo testo da tradurre e da adattare e che ero la persona adatta a farlo ero felicissima. Conoscevo già l’opera che era stata pubblicata nel ‘85 e tanti aspetti mi interessavano: l’internazionalità, il viaggio, la conoscenza del mondo, la questione di genere, insomma per me era il testo ideale. Sono stata da subito lusingata di farlo e spero di avere occasione per tradurre testi di questo tipo anche in futuro. Un libro completo (no, l’ho scritto io quindi posso dirlo!) e che tutti dovrebbero sfogliare e consultare.
La prossima volta vorrei intervistare Florencia in un set!
un vero vulcano attivo e prorompennte è quello che si ricava da questa intervista esame di coscienza.
Brave entrambe
Caro sei sempre attento ai miei contenuti, ti ringrazio tantissimo.
Spero stiate sempre tutti bene.
Noi qui bene, ma la Lombardia è davvero in ginocchio
Elena